mercoledì 4 gennaio 2017

INTERVISTA ALL'AUTORE: Monica Marelli

L'intervista di oggi è dedicata ad una autrice che conosco personalmente: Monica Marelli. Potreste pensare che abbia parole di lode nei suoi confronti solo perché la conosco, ma state tranquilli, è proprio il contrario: ho avuto il piacere e il desiderio di conoscerla quando ero già innamorata di un paio dei suoi libri: "La fisica del miao" e "La fisica del bau". Potete leggere le recensioni che ho già scritto di alcune delle sue pubblicazioni cliccando qui.

Monica Marelli

Ciao Monica, dicci qualcosa di te: chi sei? Cosa fai nella vita? Che studi hai fatto?
Lavoro come giornalista freelance per diversi periodici, fra cui Donna Moderna, Grazia, Starbene, Elle. Scrivo articoli di salute, benessere, cosmetica, psicologia e animali. Poi scrivo libri: ho pubblicato un paio di romanzi brevi e diversi libri di pop science, cioè di divulgazione scientifica, sia per bambini che per adulti. Mi sono laureata in Fisica (un bel po' di anni fa ormai!) a Pavia, con una tesi sulla cura dei tumori con le radiazioni pesanti. Poi quando riesco, tengo un corso di scrittura emozionale: aiuto le persone a imparare a scrivere le emozioni, fondamentale se si vuole scrivere un romanzo o un racconto.

Come è nato il tuo amore per la scrittura?
E' nato proprio durante la stesura della tesi: ho scoperto che mi piaceva un sacco il lavoro di ricerca prima e la scrittura poi di quello che avevo scoperto. A dire il vero anche a scuola mi piaceva scrivere i temi ma non avevo mai pensato di fare della scrittura la mia professione. In ogni caso prima dell'amore per la scrittura deve esserci l'amore per la lettura  e quello non è mai mancato, fin da piccola.

Quale è stato il primo libro che hai scritto? E come hai fatto a pubblicarlo?
Il primo è stato "La fisica del Miao", edito da Editoriale Scienza. Per pubblicarlo ho fatto molta fatica: ho impiegato due anni, durante i quali ho girato tutte le case editrici possibili, che continuavano a dirmi che sì, era una bella idea (si tratta di interviste agli animali che spiegano come fanno a sopravvivere grazie alle leggi della fisica) ma era un po' troppo particolare, perché il libro poteva piacere agli adulti e ai bambini e...insomma, nessuno aveva voglia di accogliere il mio progetto. Poi un giorno, quando ormai le mie speranze erano ridotte a un granello di polvere, ho mandato un mail a Editoriale Scienza e dopo soli due giorni mi è arrivato il loro "sì". Scoppiavo di felicità! Da allora pubblicare è stato un pochino più semplice, ho pubblicato poi con Rizzoli, Giunti, Scienza Express. Quando ho pubblicato "La fisica del Bau", ho avuto l'onore di avere la prefazione di Margherita Hack, che ho scoperto essere una mia fan. Immaginate la mia immensa gioia, visto che quando ero piccola sognavo di fare l'astronoma come lei!
"La fisica del miao" e "La fisica del bau", Editoriale Scienza

Possiamo dire che i tuoi libri si dividono principalmente in due filoni: quelli che parlano di fisica e quelli che parlano di gatti. Come cambia il tuo modo di scrivere in base all'argomento?
Uh, che bella domanda. Dipende. Nel libro "Perché i gatti si fanno di erba e noi siamo pazzi di loro" la scrittura è comunque quella che uso per la divulgazione scientifica: lineare, semplice, frasi brevi (uno dei miei difetti è che tendo a scrivere frasi troppo lunghe, un difetto che mi porto dietro dalle elementari!), molto diretta. Invece nel romanzo "Questa è la storia di un gatto senza memoria" uso una scrittura più dolce, più romantica, che cerca di raggiungere il cuore del lettore, così come ho fatto per "Arrivederci Miao" e "Arrivederci Bau". Invece per il libro "Cosa c'è nel mio cibo" ho usato un tono giornalistico: semplice e diretto senza fronzoli.
"Perchè i gatti si fanno di erba e noi siamo pazzi di loro", De Vecchi - "Questa è la storia di un gatto senza memoria", Scienza Express
"Arrivederci Miao", De Vecchi - "Arrivederci Bau", De Vecchi - "Cosa c'è nel mio cibo?", Giunti Demetra

Qual è il libro che hai scritto a cui sei più legata?
Mah, il processo creativo me li fa amare come se fossero miei figli, li amo tutti ma se fossi costretta a dare un titolo sotto la minaccia di una pistola laser aliena direi "La fisica del Miao". Ma ripeto, non potrei scegliere, li amo tutti.

Hai già qualche idea per un prossimo libro? Se sì, puoi anticiparci qualcosa?
In questo momento sto valutando l'idea di accantonare un pochino la divulgazione scientifica e dedicarmi alla narrativa. Adoro leggere i racconti e vorrei provare a scriverne. Poi la cosa più difficile sarà trovare un editore: è come ricominciare da capo, ma con il leggero vantaggio di aver già pubblicato.

Qual è il tuo libro per bambini/ragazzi preferito?
Non prendetemi per pazza ma io da piccola non leggevo libri per bambini: ero impallinata con l'astronomia e leggevo libri che parlavano di stelle, pianeti e galassie lontane. Era la favola più bella, per me. Oggi invece ci sono libri per bambini bellissimi e mi sono ripromessa di leggerne un po'... per recuperare!


Altri libri di Monica:
"La fisica delle ragazze", Editoriale Scienza - "C'era un gatto che non c'era", Scienza Express - "La fisica del tacco 12", Rizzoli
"La fisica di 007", Scienza Express - "Hanno taggato Biancaneve" Editoriale Scienza - "Le onde gravitazionali spiegate in modo facile"

lunedì 2 gennaio 2017

UN MAMMUT NEL FRIGORIFERO

Innanzitutto, BUON 2017 a tutti!!!
Inizio l'anno con la recensione di un libro che ho acquistato durante la frenetica ricerca dei regali di Natale... ho visto la copertina e mi ha subito incuriosita.
Il libro racconta di una famiglia che un giorno come un'altro trova un mammut nel frigorifero. Inizialmente il papà non crede alle parole del figlioletto ma, quando vede il bestione con i suoi occhi, chiama immediatamente i pompieri che cercheranno di catturarlo. Il mammut, però, con agilità e furbizia si rifugerà in cima ad un albero da cui nessuno riuscirà a farlo scendere; nessuno, tranne la piccola Flavia che, armata di carote, nel cuore della notte andrà a recuperare il mammut e lo porterà nella sua cameretta, in salvo dai grandi. Proprio nell'ultima scena scopriremo che Flavia e il mammut erano già amici... e anche che la piccola ha anche molti altri insoliti amici.
Le immagini sono giocate su pochissimi colori: giallo, azzurro, blu e qualche dettaglio in arancione. Non è il tipo di illustrazione che mi ha impazzire, ma trovo che, per una storia divertente come questa, sia uno stile che funziona. Inoltre il mammut con le sue espressioni facciali sempre diverse mi piace moltissimo!
La storia, nella sua semplicità, risulta brillante e adatta ai più piccoli anche per il suo lato fantastico.
Voto personale: 8

Notizie in breve
Titolo: Un mammut nel frigorifero
Autore: Michaël Escoffier
Illustratore: Matthieu Maudet
Editore: Babalibri
Pagine: 36
Età consigliata: 3-5 anni
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