giovedì 31 agosto 2017

UN TRASCURABILE DETTAGLIO

Ho scoperto questo libro grazie alla rivista Andersen, ne sono rimasta molto incuriosita e, quando me lo son ritrovato davanti quest'estate nella mia libreria preferita di Lignano Pineta, l'ho preso al volo!
Devo dire che l'alta aspettativa che avevo nei suoi confronti è stata pienamente confermata.
Come dice il retro copertina, questo è un libro che parla a ciascuno di noi. Ed il motivo è semplice: ognuno di noi può immedesimarsi nel piccolo protagonista della storia perché il trascurabile dettaglio del titolo, altro non è che un piccolo difetto. E chi non ha almeno un difetto?
Ma come può un difetto, che cresce, infastidisce e tutti notano, a poter essere definito "un trascurabile dettaglio"? La risposta sta proprio nel racconto che parte dalla nascita del protagonista e prosegue per diversi anni, in particolare quelli della scuola, dove il difetto da piccolo piccolo, diventerà brutto ed ingombrante. A questo punto il protagonista incontrerà una serie di dottori, fino a trovare quello giusto che lo aiuterà con una formula magica a ridimensionare il suo difetto per riuscire a conviverci e a convivere bene con gli altri.
Le cose che mi piacciono di questo racconto sono davvero molte:
- il protagonista non ha nome: in lui possiamo davvero rivedere chiunque (noi stessi, un figlio o alunno);
- il colore giallo: nell'albo il difetto è stato rappresentato come una specie di macchiolina, di filo aggrovigliato ed è stato fatto giallo, come il sole, come l'allegria, un colore acceso e vivo, per sottolinearne la non-negatività;
- il fatto che il difetto nasca insieme al protagonista e che inizialmente sia piccolissimo, mentre poi cresca al punto da diventare incontrollabile tanto che il bambino finisce per sentirsi inglobato da lui. "Ho cominciato a pensare di essere come lui" dice ad un certo punto. Questo passaggio mi ha colpita, perché apre a moltissime riflessioni sul nostro io, sulla possibilità di scegliere chi e cosa essere, sul peso di nascere con certi "difetti" che siano estetici, cognitivi, fisici e sul modo in cui la società percepisce questi difetti;
- la risoluzione della storia che mira alla presa di coscienza di sé: è vero, si parla di una "formula magica", ma questa altro non è che il prendere coscienza che il nostro difetto, qualunque esso sia, è solo una parte di noi e siamo noi che possiamo decidere che dimensione avrà nella nostra vita. Più noi lo vedremo piccolo, più anche gli altri lo percepiranno tale. E non c'è pretesa di eliminarlo, ma invito a conoscerlo per conviverci con serenità.
- da ultimo, il titolo: io l'ho trovato geniale perché l'intero libro si riassume perfettamente in quella semplice espressione "Un trascurabile dettaglio" e non c'è stato nemmeno bisogno di utilizzarla tra le pagine del racconto.
Voto personale: 9

Notizie in breve
Titolo: Un trascurabile dettaglio
Autore: Anne-Gaëlle Balpe
Illustratore: Csil
Editore: Terre di Mezzo
Pagine: 46
Età consigliata: 6-10 anni

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