La storia racconta di Noè, un topino che, incredibilmente, ha un'ombra a forma di gatto e, per colpa di questa particolarità, viene mal visto dagli altri topini e finisce per restare solo. Un giorno, però, Noè conosce il topino Oreste, gli racconta la propria storia e finalmente riesce a trovare un amico nel nuovo paese dove si è spostato lontano dalla propria famiglia. Proprio in questo paese un giorno arriva una banda di ratti che vuol sottomettere tutti i poveri topini e sarà proprio Noè a salvare tutti, conquistando l'affetto degli altri topi.
Ecco, diciamo che uno dei punti deboli del racconto è proprio la vicenda stessa che risulta abbastanza banale. Inoltre i vari episodi a me sembrano raccontati in maniera sbrigativa, dando l'idea di una conclusione troppo affrettata che non permette di gustarsi a pieno il libro e di provare anche un po' di suspense. Nemmeno il titolo del libro mi sembra funzionare: infatti non è Noè ad aver paura della propria ombra, ma tutti gli altri topi.
Nota positiva sono invece le immagini belle, colorate e brillanti (peccato per lo sfondo della copertina!) e l'utilizzo di caratteri diversi per alcune parole del racconto (esempio le lettere della parola "gatto" sono disegni di gattini che assumono la forma delle diverse lettere, la parola "primavera" ha delle lettere che contengono dei fiori, ecc...).
Anche i temi trattati - diversità, pace e accettazione - sono interessanti.
Notizie in breve
Titolo: Noè, il topolino con la paura della propria ombra
Autore e illustratore: Chiara Vincenzi
Editore: Il Ciliegio Edizioni
Pagine: 56
Età consigliata: 7-9 anni
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